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  1. Usa e Russia alla cyber guerra. La Cia: “Pronto un attacco a Mosca
    Svelato un piano chiesto da Obama agli 007. La replica: giocate con il fuoco. L’ambasciatore del Cremlino all’Onu: mai tensione così alta dal 1973

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    By RobertoMolinaro il 16 Oct. 2016
     
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    PAOLO MASTROLILLI
    INVIATO A NEW YORK
    La Cia sta preparando un attacco informatico contro la Russia, per rispondere alle incursioni degli hacker di Mosca per interferire nelle elezioni presidenziali. Lo rivela la Nbc, mentre il clima delle relazioni bilaterali peggiora. Il Cremlino, infatti, ha deciso di mandare la portaerei Kuznetsov nel Mediterraneo, mentre il suo ambasciatore all’Onu Churkin ha detto che la tensione fra i due Paesi è salita al livello più alto dal 1973. L’unica nota positiva viene da Losanna, dove Kerry ha ripreso il dialogo con Lavrov, per cercare di fermare la carneficina in corso ad Aleppo.

    Venerdì la Nbc ha registrato un’intervista con Joe Biden, in cui il vicepresidente ha detto: «Stiamo mandando un messaggio a Putin. Lo faremo nei tempi che sceglieremo e sotto le circostanze che avranno l’impatto più grande». Alla domanda se gli americani si accorgeranno di questa operazione, Biden ha risposto secco: «Spero di no».

    La Nbc ha cercato di capire cosa si nasconde dietro a queste dichiarazioni, sentendo membri dell’intelligence, e ha saputo che la Cia ha ricevuto l’incarico di proporre piani per un attacco cibernetico contro la Russia. Ad elaborarli è il braccio digitale della Cia, con l’aiuto della National Security Agency e del Pentagono. Le opzioni possibili sono molte: sul piano tecnologico Washington è nettamente avanti a Mosca. Ad esempio, si potrebbero rivelare attività economiche svolte all’estero da Putin e gli altri oligarchi, in modo da imbarazzare il governo davanti al mondo. Altrimenti è possibile abbattere le difese che il Cremlino usa per censurare i propri media o destabilizzare il sistema digitale civile e militare. La Cia avrebbe già posizionato le sue risorse per l’attacco: la decisione a questo punto è solo politica e compete a Obama. La controindicazione è che rappresenterebbe un’escalation delle tensioni, e sarebbe seguita da rappresaglie nello stesso, o in altri settori: «Volete vedere gli assegni a vuoto del presidente Obama resi pubblici?», ha avvertito una fonte dell’intelligence americana.

    L’idea di lanciare il cyberattack nasce però dalla necessità di rispondere alle incursioni degli hacker di Mosca, che secondo la Cia stanno interferendo con le presidenziali, fornendo a Wikileaks le mail segrete e le informazioni per danneggiare la campagna di Hillary. E ieri sono stati pubblicati anche i famosi discorsi segreti alla banca Goldman Sachs in cui l’ex segretaria di Stato dice di voler aiutare Wall Street a liberarsi dai regolamenti che la opprimono. Il suo braccio destro, John Podesta, è stato invece interrogato dall’Fbi a proposito delle violazioni delle sue mail, e ha accusato un vecchio confidente e stretto collaboratore di Trump, Roger Stone, di avere stabilito contatti diretti con Wikileaks in modo da creare un’alleanza per distruggere Hillary, con l’aiuto del Cremlino che preferirebbe l’amichevole Donald alla Casa Bianca. Stone ha detto che l’Fbi non l’ha ancora sentito, e lui è pronto a collaborare.

    Già in passato l’amministrazione aveva chiesto simili piani alla Cia, ma l’ex direttore Michael Morell ritiene che «attacchi fisici al network russo non ci convengono», perché Mosca risponderebbe con azioni simili, anche in altri settori. L’ambasciatore Churkin ha detto che i rapporti sono al livello peggiore dal ’73, quando si rischiava la guerra aperta per le divergenze sul Medio Oriente. Secondo Morell, quindi, la risposta dovrebbe essere pubblica, ad esempio rafforzando le sanzioni contro Mosca.

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